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Cardiochirurgia

Per la prevenzione o la cura di patologie cardiovascolari, lo studio Grassi Di Bari mette a disposizione del paziente un’offerta completa di servizi diagnostici accurati e non invasivi.

Valutazione diagnostica preoperatoria di patologie di interesse cardiochirurgico: (valvulopatie mitralica, aortica e tricuspidalica, cardiopatia ischemica, patologie della radice aortica, aorta ascendente e arco aortico, scompenso cardiaco). Per una corretta diagnosi oltre ad un accurato esame anamnestico ed obiettivo ci si avvale dell’ausilio di apparecchiature mediche, il cui uso è sicuro e non invasivo, come l’elettrocardiografo e l’ecocardiografo.

L’elettrocardiografo è necessario per l’esecuzione dell’elettrocardiogramma
(ECG), esame che consente di registrare e riprodurre graficamente in un tracciato l’attività elettrica del cuore e verificare l’eventuale presenza di alterazioni del ritmo (rispetto al ritmo normale definito sinusale), che possono essere conseguenza di un disturbo di natura ischemica o valvolare.

L’ecocardiografo invece permette di eseguire l’ecocardiogramma,  esame privo di rischio che si basa sull’emissione di ultrasuoni e consente di visualizzare, su uno schermo e in tempo reale, tutte le strutture cardiache anche in movimento. Permette pertanto di accertare l’eventuale presenza di malfunzionamenti o di malformazioni delle strutture cardiache come atri, ventricoli e valvole.

Indicazione a intervento cardiochirurgico (per la valvola mitrale valutazione ad intervento con tecnica mini-invasiva) o trattamento alternativo (sostituzione aortica mediante approccio transfemorale o transapicale, tecniche di riparazione e sostituzione valvolare mitralica percutanea).

Dal punto di visto chirurgico, la valutazione del rischio operatorio è cruciale. L’utilizzo di un sistema per la stratificazione del rischio chirurgico rappresenta un utile strumento per l’uniformità di valutazione dei pazienti, basato non su impressioni cliniche soggettive ma su parametri condivisi. Tale valutazione si basa sempre di più sull’applicazione di score di rischio tuttavia, in ultima analisi, è il giudizio clinico integrato dell’Heart Team che porta alla decisione terapeutica. I due score più utilizzati sono l’EuroSCORE logistico (http://www.euroscore.org/calc.html) e l’STS score (http://riskcalc.sts.org/STSWebRiskCalc273/de.aspx).

L’EuroSCORE (European System for Cardiac Operative Risk Evaluation) è un valido strumento per la stratificazione del rischio chirurgico. Nella valutazione rientrano l’età, il sesso, lo stato preoperatorio critico, l’urgenza/emergenza dell’intervento,  la funzione contrattile del cuore, la presenza di arteriopatia extracardiaca, la broncopatia cronica, l’insufficienza renale, la poor mobility, la presenza di antecedenti di chirurgia cardiaca, la presenza di angina instabile, Il grado della dispnea, la presenza di diabete mellito insulino-dipendente, la presenza di endocardite attiva, un recente infarto miocardico, il grado di ipertensione arteriosa polmonare, il numero di procedure chirurgiche e la chirurgia dell’aorta.

L’STS score è un modello di rischio sviluppato dalla Society of Thoracic Surgeons sulla base di dati demografici e clinici di una popolazione adulta e utilizzato per la predizione del rischio di mortalità operatoria e morbilità dopo un intervento cardiaco.

Tuttavia tali score non considerano molte variabili come l’aorta a porcellana, la funzionalità epatica, l’irradiazione, ecc.). Queste limitazioni richiederanno necessariamente lo studio di nuovi score di rischio.

Domande frequenti

Quali sono i vantaggi di un intervento eseguito con tecnica mininvasiva?

La tecnica mininvasiva permette di operare sulle strutture cardiache, ad esempio la valvola mitrale e aortica, utilizzando incisioni molto più piccole rispetto a quelle tradizionali. In generale si esegue un taglio di circa 4-5 cm a livello del II – III spazio intercostale. I vantaggi di tale tecnica non sono solamente di natura estetica ma comprendono anche minor rischio di sanguinamento e quindi riduzione del numero delle trasfusioni nel post-operatorio, minore incidenza di fibrillazione atrialeinfezioniminore durata della ventilazione meccanica e della degenza in Terapia Intensiva e un più rapido recupero alla normale attività.

E’ possibile tornare a condurre una vita normale dopo un intervento al cuore?

L’intervento al cuore non incide negativamente sulla qualità di vita del paziente. Tuttavia è importante il timing dell’intervento ovvero giungere all’intervento prima che la patologia cardiaca abbia ridotto gran parte della funzione contrattile e quindi di pompa del cuore. Nel recupero della propria qualità di vita un ruolo fondamentale lo svolge la riabilitazione cardiologica.

E’ possibile avere gravidanze dopo un intervento di riparazione della valvola mitrale?

Si, in quanto la riparazione della mitrale rispetto alla sostituzione con protesi meccanica e in presenza di un ritmo cardiaco normale non richiede l’uso della terapia anticoagulante a vita. Questa terapia infatti è teratogena (causa malformazioni al feto) e aumenta il rischio di emorragie soprattutto al momento del parto.

I testimoni di Geova possono essere sottoposti a intervento cardiochirurgico senza ricorrere a trasfusione di sangue?

Si, oggi grazie a nuove tecniche chirurgiche che riducono le perdite ematiche (tecniche mininvasive), a metodiche che permettono di recuperare il sangue perso, a nuove tecniche di circolazione extracorporea (MIECC: CEC mininvasiva) e all’ausilio di nuovi farmaci, è possibile eseguire interventi cardiochirurgici anche complessi senza ricorrere a trasfusioni di sangue.

Quando sottoporsi a by-pass aorto-coronarico e quando ad angioplastica?

Nella scelta tra una procedura e l’altra bisogna considerare l’anatomia delle lesioni ostruttive a livello delle coronarie e delle condizioni cliniche del paziente. Generalmente pazienti con una lesione di una sola coronaria e con una funzione del ventricolo sinistro normale o ad elevatissimo rischio operatorio si preferisce l’angioplastica mentre nei pazienti con lesioni complessemultiple (interessanti tutti e tre i vasi coronarici), diabetici, con compromissione della funzione del ventricolo sinistro è preferibile l’intervento di by-pass